Michele Ruscitto, i cavalli e quella benefica simbiosi che non si spiega a parole

All'Ippoform di Campobasso è in corso il progetto del Comitato Italiano Paralimpico rivolto a persone con disabilità. L'equitazione come sport e come terapia: il titolare del maneggio , anche atleta ed istruttore specializzato, racconta conquiste, fatica e grandi soddisfazioni

IMG-20220824-WA0008E’ uno dei pochi posti in cui la voce dell’uomo tace per fare spazio allo scalpitio e ai nitriti di un fedele ed autorevole compagno, il cavallo. E’ come se questo rapporto simbiotico, che si sviluppa e si consolida nel tempo come ogni amicizia di ferro, non avesse bisogno di troppe parole, di troppi rumori, di suoni inutili. Pochi segni, grande intensità e l’equitazione diventa per chiunque si avvicini, fonte di benessere profondo, emozione, ma anche di divertimento.

E’ l’aria che si respira nei maneggi del Molise, terra semplice e genuina. La stessa che vivono i ragazzi del progetto realizzato all’Ippoform Campobasso Equitazione, dal Centro Italiano Paralimpico (CIP) del Molise. Due mattine a settimana varcano i cancelli della struttura per salire in sella, si fanno guidare dagli istruttori e vivono un contatto profondo con i cavalli e la natura.

L’attività con loro mira ad aumentare autonomia e fiducia in se stessi attraverso il trasferimento di competenze di tecniche equestri adattate – spiega Michele Ruscitto, istruttore specializzato FISE e titolare del maneggio – E’ il linguaggio non verbale, ricco di sensazioni piacevoli e rassicuranti e tipico del rapporto col cavallo, a permettere di superare ogni barriera e ogni paura“.

IMG-20220824-WA0014Il progetto, gratuito, ha riscosso numerose adesioni e i partecipanti sono stati divisi in gruppi. “Una disciplina nobile l’equitazione – aveva commentato allo start Donatella Perrella che guida il Cip Molise – Richiama sempre un gran numero di appassionati e curiosi; il contatto con i cavalli, poi, rende tutto ancora più speciale“.

E’ già da qualche decennio che il cavallo ha stretto amicizia con le persone che hanno una disabilità. Sul piano fisico lavora sulla postura e sui muscoli, sul piano psicologico apporta benefici sulla personalità, stimola l’attenzione, aumenta la sicurezza e il senso di responsabilità. Perché è un animale che sa adattarsi perfettamente alle situazioni, per questo unico tra gli amici a quattro zampe. Inoltre ha un intuito spiccato verso ogni forma d’affetto, che percepisce e ricambia, creando un rapporto indissolubile di amore e di fiducia con l’uomo.

Gli istruttori equestri per operare con le persone disabili devono avere i titoli necessari e una formazione specifica. E quando si opera nel campo della riabilitazione devono rispettare le indicazioni sanitarie che provengono dal piano terapeutico. Michele Ruscitto questo mestiere lo ha conosciuto sin da bambino perché suo padre Giuseppe è stato uno dei pionieri di questa attività in Molise.

20220804_123807La scintilla è scoccata durante un viaggio di famiglia in un maneggio dell’est Europa – racconta Giuseppe Ruscitto che di mestiere faceva l’imprenditore – Insieme ad alcuni amici realizzai un circolo ippico in agro di Vinchiaturo, facendo crescere la passione per i cavalli non solo nella mia famiglia, ma anche sul territorio. Erano gli anni ’90, ci siamo divertiti tanto ed abbiamo vissuto emozioni grandi. Fino alla realizzazione di progetti per il territorio e per le istituzioni che in questo percorso hanno voluto credere, come l’Unimol con cui abbiamo realizzato dal ’93 al 2004 il Centro ricerca Unità Cavallo. Nel 2006 abbiamo aperto il nostro centro ippico Ippoform affiliato alla FISE qui, sulle terre di famiglia; oggi è mio figlio Michele a dedicare all’equitazione tutta la sua giornata“.

Michele Ruscitto gestisce il maneggio, che conta ad oggi 167 iscritti, segue per esso tutte le iniziative FISE e intanto continua a partecipare con successo come atleta a concorsi ippici nazionali e internazionali. Ha collezionato numerosi trofei e tanta esperienza, che cerca di trasmettere ogni giorno tra i recinti della sua struttura, dove bambini e adulti scelgono di trascorrere il loro tempo libero, coltivando in qualche caso sogni importanti.

Il nostro è un lavoro che non ti permette di spostarti facilmente – racconta Michele – I cavalli richiedono attenzione continua e tanto, tanto lavoro, senza festività o giorni liberi. Inoltre bisogna gestire e coordinare tutte le attività che ruotano attorno al circolo: concorsi, lezioni, progetti, eventi, allenamenti. Occorre organizzarsi al meglio e qualche volta stringere un po’ i denti, ma le soddisfazioni che si ricevono sono senza prezzo“.

IMG-20220826-WA0025Il valore aggiunto in tutto questo percorso di amore per il cavallo e lavoro lo ha portato la giovanissima Flaminia, sua figlia, che dal padre ha ereditato passione e bravura. Michele non ne parla per riservatezza, ma come ogni genitore, si capisce bene, è molto fiero di lei e dei risultati che insieme agli altri ragazzi raggiunge giorno dopo giorno.

Tutto ruota attorno al binomio, ossia alla coppia uomo-cavallo in cui si consolida nel tempo una simbiosi che dà vita ad un incanto dal quale non ci si stacca facilmente. Tutti possono montare e conoscere questo mondo affascinante a livello sportivo o riabilitativo. Tutti possono avvicinarsi all’equitazione e i corsi costano come quelli di altri sport. Salgono solo quando un atleta, raggiunto un certo livello, decide di acquistare un cavallo proprio con tutti gli oneri che questa scelta comporta.

Il mondo dell’equitazione è uno stimolo quotidiano a fare sempre meglio in un ambiente naturale che aiuta a crescere, a mettersi in gioco con se stessi – conclude il titolare di Ippoform Equitazione – Vedere ragazzi che nel tempo migliorano il loro modo di affrontare la vita o famiglie che in questo sport riescono a vivere forti emozioni mi riempie di soddisfazione, ripagandomi ampiamente degli enormi sforzi che il mio richiede“.IMG-20220824-WA0017