L’interesse per l’uso della cannabis negli ultimi anni è aumentato. La conferma è arrivata dallo studio delle tendenze di ricerca su Google.it nel periodo compreso tra il 2011 e il terzo trimestre del 2018. In particolare gli internauti europei hanno dimostrato una particolare attenzione per i termini connessi con “cannabis medica”, come ad esempio “cannabis uso terapeutico”, “marijuana terapeutica”, “cannabis curativa”, “erba medica”, “canapa”. A partire dal 2014, l’Italia è il paese che ha visto crescere in modo più intenso l’interesse per l’utilizzo della cannabis. Più della Francia, della Germania e della Spagna. Secondo un sondaggio demoscopico condotto da BEM Research per Eusphera, il 66% dei residenti in Italia considera la cannabis utile per affrontare diverse patologie, confermando ciò che è stato dimostrato da diversi studi scientifici.
Gli effetti della cannabis terapeutica sul corpo umano sono tanti. Come ha evidenziato la National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine, la canapa può essere considerata un farmaco a tutti gli effetti. La molecola più importante è il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), che ha proprietà psicoattive e farmacologiche. Per tamponare gli effetti della prima è necessaria la presenza di CBD (cannabidiolo) che esplica un’azione rilassante, agisce come un sedativo ed ha capacità antinfiammatorie e antidolorifiche.
Per ottenere l’effetto terapeutico sono necessarie, tuttavia, anche le molecole appartenenti alla famiglia dei terpeni e dei flavonoidi presenti nell’infiorescenza. La National Academies of Science ha esaminato oltre 10000 studi, e conferma che la cannabis è assai efficace per trattare i dolori cronici degli adulti, in particolare di quelli associati alla spasticità in malattie come la sclerosi multipla. Ed è più sicura dei farmaci analgesici oppiacei.
La cannabis terapeutica è indicata anche per disturbi del sonno, per migliorare l’appetito e la perdita di peso delle persone malate di Aids, per migliorare i sintomi della sindrome di Tourette e il disturbo d’ansia.
Ma quanti sono i consumatori di cannabis terapeutica in Italia?
I dati di BEM Research dicono che gli utilizzatori di canapa medica nel nostro Paese sono circa 5 milioni. In prevalenza donne, con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, residenti nel mezzogiorno e con un titolo di studio elevato. Ma la cannabis terapeutica ha anche un rilevante impatto economico, che è stimabile tra 5 e 10 miliardi di euro su base annua. A questo risultato si giunge prendendo in considerazione il controvalore delle ore di lavoro risparmiate, da chi è occupato nel mercato del lavoro, grazie all’uso della canapa medica, che ha verosimilmente evitato la richiesta di un periodo di malattia o in ogni caso migliorato la capacità produttiva. Al riguardo, circa l’80% degli intervistati tra quelli che si stimano utilizzare la cannabis come principale trattamento alternativo ai farmaci tradizionali ha indicato un miglioramento del benessere fisico/psichico nell’arco di una settimana compreso tra 1 e 5 ore.
Dal punto di vista legislativo, il decreto del 2015 ha regolamentato la produzione e l’utilizzo della cannabis per fini terapeutici, individuando le funzioni del Ministero della Salute, le quote di fabbricazione attiva di origine vegetale a base di cannabis, le prescrizioni e le garanzie dell’autorizzazione alla fabbricazione. Il decreto stabilisce inoltre le stime sulla produzione e i controlli sulla coltivazioni, le modalità di prescrizione, il tipo di patologie per cui è consentito l’uso di prodotti derivati dalla cannabis e il sistema di sorveglianza sulle piante e ai costi di produzione. C’è tuttavia ancora un vulnus legislativo da colmare. Nessun governo fino ad ora, infatti, si è preoccupato di affrontare la questione della disomogeneità nella distribuzione del farmaco. La legislazione prevede che le Regioni entro il 31 maggio di ogni anno devono predisporre le richieste sulla base dei fabbisogni dei pazienti, vecchi e nuovi, e sulla base delle richieste sarà determinato il quantitativo da produrre. Ma in realtà sono soltanto 12 le regioni che hanno emanato specifiche disposizioni organizzative per l’erogazione. In alcune Regioni l’erogazione è consentita solo sulla base della prescrizione del medico ospedaliero; nelle leggi regionali più recenti invece l’erogazione è consentita anche in ambito domiciliare, su prescrizione del medico di Medicina generale, sulla base del piano terapeutico redatto dal medico specialista ospedaliero che ha in cura il paziente.
Una notizia positiva è arrivata, però, nel mese di dicembre dal ministro della Salute Olandese, Hugo De Jonge, che ha accolto la richiesta del ministro Giulia Grillo di aumentare i quantitativi di cannabis flos, in particolare delle infiorescenze prodotte dalla società Bedrocan per conto del governo dell’Aja. Dai 350 kg del 2017 si passerà ad oltre 1000 kg nel 2019.