Il Comune di San Salvo da anni è attento ai bisogni delle nuove generazioni, senza proclami mette in atto interventi di sensibilizzazione e prevenzione, in silenzio e in punta di piedi, com’è giusto che sia quando si trattano determinati argomenti. Dall’ultimo incontro svoltosi con il SERD (Servizio pubblico per le dipendenze patologiche) si è evidenziata la necessità di una maggiore attenzione della famiglia verso i giovani, e come siano le dipendenze e le percezioni, e così di conseguenza anche i tipi d’intervento.
“Oggi è sempre più difficile attuare un intervento di strada in quanto sono cambiati i luoghi e le relazioni umane, oggi devono essere svolte attività che puntino a migliorare la condizione di singoli adolescenti, il loro protagonismo, il loro rapporto con il mondo degli adulti e soprattutto prevenire il disagio agendo sulle situazioni definite a rischio attraverso la promozione del benessere delle comunità locali” afferma il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca.
L’ufficio Politiche Sociali quotidianamente abbraccia i più vari fabbisogni, dai nuclei multiproblematici in cui sono presenti difficoltà di varia natura che mettono in crisi il sistema famiglia ed espongono i soggetti più deboli cioè minori, anziani, disabili ed adulti problematici, ad un’amplificazione delle necessità di cura ed accudimento fino ai servizi di prevenzione e di cura.
“Il servizio sociale professionale – spiega l’assessore alle Politiche sociali Oliviero Faienza – interviene con progetti individualizzati per i minori, sia dietro segnalazione delle scuole e sia tramite contatto diretto, in questi anni sempre più è il lavoro di rete che si sta creando con le altre istituzioni (scuole, ASL..) e con la Procura e il Tribunale dei minori che permette di avviare interventi direttamente in famiglia evitando le istituzionalizzazioni”.
Non mancano incontri formativi e informativi sia con gli operatori del settore e la cittadinanza, sottoforma di convegni, corsi e presentazioni di libri.
Dal 2013 presso le scuole è attivo il servizio di Think Family, un servizio che cerca di sostenere il benessere e la crescita psicologica dei ragazzi e delle loro famiglie tramite una professionista che ascolta e cerca di guidare chiunque vi si rivolga. Infatti ogni mese effettua circa 70 incontri individuali di supporto non solo alla genitorialità ma soprattutto è un punto di ascolto per i minori.
“L’Amministrazione comunale sa bene – aggiunge il sindaco – che i giovani hanno bisogno di spazi autogestiti dove ognuno può esprimere le proprie capacità e i propri sogni, ed è per questo che ha aderito al progetto “Officina Educativa” che vede interventi rivolti ai minori tra gli 11 e i 17 anni che si pone come obiettivo quello di offrire un’opportunità alternativa di vivere l’ambiente urbano e la scuola, per fare in modo che diventino spazi dove conoscersi, esplorarsi e mettersi in relazione agli altri investendo ritessitura dei legami sociali e sul potenziamento delle risorse comunitarie”.
Fondamentali sono i laboratori che coinvolgono i ragazzi, laboratori che spaziano da quelli di musica, teatro, lettura a quelli di street art e fotografia.
Gli interventi sociali non sono e non posso essere più solo quelli dei decenni precedenti, perché la società è cambiata così come anche la percezione del disagio e di conseguenza devono cambiare gli interventi.
La prevenzione deve essere fatta in modo indiretto, con il coinvolgimento e soprattutto rendendo protagonisti i destinatari a cui ci si riferisce, infatti fondamentali sono gli aiuti che vengono dalle parrocchie e dalle associazioni sportive, culturali e di volontariato, senza dimenticare che il ruolo fondamentale deve essere svolto sinergicamente dalla Famiglia, dalla Scuola e dalle Istituzioni, perché da soli non si va da nessuna parte, e il voler accusare uno piuttosto che l’altro ci fa perdere l’obiettivo comune che deve essere quello della tutela e del benessere della cittadinanza.