Meditazione di consapevolezza: i ragazzi del San Damiano alle prese con la “mindfulness”

mindfulness

E’ iniziato lo scorso mercoledì un nuovo progetto che vede impegnati gli utenti del centro San Damiano e del nuovo San Damiano 2 dell’Ats di Termoli, entrambi gestiti dalla Cooperativa Sociale Sirio, e incentrato sulla “mindfulness“. Un percorso della durata di 8 settimane, nel corso delle quali, guidati dagli operatori del centro, i ragazzi potranno sperimentare questa particolare tecnica psicologica di meditazione sempre più diffusa e applicata in vari campi.

Per capire di più abbiamo chiesto alla Psicologa del San Damiano, dottoressa Fabiola Caruso, cos’è la mindfulness, quali sono i suoi ambiti di applicazione e come si pratica.

Cos’è la mindfulness? La riposta più semplice potrebbe essere: la pratica del prestare attenzione, sapere dov’è e poter scegliere dove dirigerla. Una definizione un po’ più tecnica potrebbe essere l’«allenamento dell’attenzione» o la «regolazione dell’attenzione». Potremmo anche dire che la mindfulness è una forma di «meditazione di consapevolezza» ampiamente praticata da millenni, anche se negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera esplosione dell’interesse e delle ricerche a riguardo, sia in ambito clinico sia per le applicazioni alla vita quotidiana. Dietro alla sua improvvisa diffusione come stile di vita e come interesse clinico, c’è però una storia millenaria.

mindfulness 2A chi può essere utile? La mindfulness è stata utilizzata con successo per aiutare persone affette da una varietà di condizioni, tra cui il dolore cronico e la depressione. La mindfulness ha molte applicazioni pratiche in cui si dimostra assai utile, compresi i seguenti ambiti: • salute mentale: prevenzione delle ricadute nella depressione, ansia, disturbo di panico, stress, regolazione emotiva e promozione dell’intelligenza emotiva, miglioramento della qualità del sonno e miglioramento della qualità della vita • neurologico: cambiamenti strutturali e funzioni nel cervello, neurogenesi (incremento della capacità del cervello di generare nuove cellule cerebrali), miglioramento del funzionamento esecutivo, miglioramento della circolazione sanguigna e possibile prevenzione della demenza; • clinico: gestione del dolore, controllo dei sintomi, fronteggiamento di malattie come il cancro, benefici metabolici, alterazioni ormonali e cambiamenti nella funzione e nella riparazione genetica; • prestazionale: sport, studio e leadership; • spirituale: pace profonda, percezione netta (insight), unità.

Come si pratica? La scansione corporea è l’esercizio di consapevolezza più praticato e, in genere, il migliore per cominciare. Iniziate prendendo coscienza dell’intero corpo e lasciate che si quieti. Ora, poco alla volta, prendete consapevolezza di ciascuna parte del corpo, partendo dai piedi. Lasciate che l’attenzione resti lì per un po’, percependo tutto quel che c’è da percepire. Quindi, lasciate che l’attenzione passi alle gambe, allo stomaco, alla schiena, alle mani, alle braccia, alle spalle, al collo e alla faccia, fermandovi un po’ su ciascun punto. Il tempo da dedicare a ciascuna parte dipenderà dal tempo complessivo che volete dedicare alla pratica. Il fine di questo esercizio è lasciare che l’attenzione si soffermi su ciascuna parte del corpo, prendendo semplicemente atto di quel che succede in quel punto, quali sensazioni si presentano momento per momento. In questo modo ci si esercita a coltivare un atteggiamento di consapevolezza imparziale. Altre forme di «meditazione di consapevolezza» includono: l’attenzione al respiro e l’ascolto consapevole. Si può praticare la meditazione di consapevolezza anche con gli altri sensi, compresi il gusto e l’olfatto.

Dunque il centro San Damiano di Termoli si conferma quale punto di eccellenza nella nostra regione nel trattamento della condizione di disabilità, anche attraverso la sperimentazione di nuovi metodi e progetti tesi a migliorare le condizioni di vita degli utenti, veri protagonisti della progettazione e dell’attività portare avanti dal centro e dai suoi validi operatori.