Suona più o meno così il vecchio detto abruzzese che recita “la farina di Solina aggiusta tutta la farina” per sottolineare la bontà e genuinità del grano di Solina, tipica coltivazione diffusa in Abruzzo. Antichi documenti testimoniano come già dal 1500 tra le montagne abruzzesi fosse in uso coltivare questa particolare varietà di grano che si caratterizza per il basso contenuto di glutine e si presta molto alle lavorazioni manuali per ottenere pane e pasta fatta in casa.
Oggi nei territori a ridosso del Gran Sasso diversi agricoltori sono tornati a produrre grano Solina, che per diverso tempo era stato “dimenticato” a causa della sua bassa resa. Ricordate Marta e Gioacchino? Sono i due ragazzi abruzzesi di Luco dei Marsi (AQ) di cui il Colibrì ha parlato qualche tempo fa, raccontando il loro esperimento di coltivare lo zafferano, altro prodotto di eccellenza del territorio, recuperando i campi incolti dei loro avi. Oggi torniamo a parlare di loro perché alla coltivazione dello zafferano hanno affiancato anche quella del grano Solina. Nei terreni situati nella zona di Campo a Monte, da cui prende il nome anche l’azienda a cui hanno dato vita, i due giovani producono questa varietà di grano da cui ricavano una farina di grano tenero che, ci spiegano, é particolarmente indicata per fare il pane, la pasta, i dolci e anche la pizza, poiché conferisce alle preparazioni un gusto deciso e che rimanda ai sapori di altri tempi. “Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso perché ci teniamo a far conoscere il più possibile questo prodotto che é tipico della nostra zona, per diffondere l’importanza di valorizzare le produzioni a chilometro zero e interamente biologiche, come il nostro grano Solina”. Questo grano cresce ad un’altitudine compresa tra i 600 e i 1400 metri, resiste molto bene al freddo e al clima nevoso del territorio abruzzese. E sono proprio queste caratteristiche a renderlo un prodotto di elevata qualità. “Noi andiamo fieri di questo prodotto”, ci racconta Marta, “poiché cresce soltanto nelle nostre zone, é un nostro vanto e con il nostro lavoro, che é duro, ma ci dà grandi soddisfazioni, vogliamo valorizzare al massimo tutte le ricchezze che il territorio ci offre e su cui puntiamo a costruire il nostro futuro”.
Dunque quello che Marta e Gioacchino hanno deciso di fare é tornare alle radici per piantare i semi del loro avvenire e questo potrebbe essere di esempio per tanti altri giovani.