I vini autoctoni di Montagano come fonte di aggregazione e di sviluppo economico.
Nell’ambito delle attività ricreative e culturali promosse sul territorio di Montagano dalla Pro-Loco “Faifoli-Montagano” rientra la festa a carattere prevalentemente enogastronimico denominata “Incantiniamoci”.
La manifestazione, che ha visto il suo esordio durante la stagione estiva 2012, è stata finalizzata prevalentemente alla valorizzazione di prodotti della tradizione montaganese, come ad esempio il vino Moscatello, derivante da uve di moscato bianco, e il vino Campanino, derivante da un’altra varietà di uva a bacca bianca. Questi due prodotti agricoli sono coltivati, grazie alla costanza e passione di pochi piccoli produttori, nel comune di Montagano. Alla manifestazione hanno aderito, fornendo i loro prodotti, alcune tra le più importanti aziende agricole vitivinicole presenti sul territorio regionale. L’iniziativa ha riscontrato, anche nella seconda edizione, notevoli consensi e ha visto la partecipazione di tre migliaia di persone provenienti da tutta la regione e da regioni limitrofe. Lo scopo principale prefissato è stato quello di far conoscere, raggiungendo un giusto compromesso tra cibo e cultura, il comune di Montagano raffigurato nelle tradizioni di un tempo, un comune in passato legato fortemente alla produzione agricola ed in particolar modo alla coltivazione della vite e che si è imposto all’attenzione internazionale con la cantina Janigro, i cui vini furono portati, negli anni ’50, fino in Giappone.
Durante la manifestazione sono state aperte alcune tra le più belle e storiche cantine vinicole del paese ormai in disuso da parecchi decenni, come ad esempio quella appartenente alla famiglia Petrone, vero cimelio storico-culturale della tradizione contadina. Con una parte dei proventi ottenuti nell’ultima manifestazione, la proloco Faifoli-Montagano ha sostenuto l’acquisto di circa 2000 barbatelle di moscatello e campanino, derivanti da marze prelevate in vigneti storici, che in parte già sono state messe a dimora (circa 400) al fine di realizzare campi pilota per la sperimentazione viti-vinicola. Il progetto, alquanto ambizioso, mira a rilanciare la coltivazione di questi due vitigni tipici del territorio di Montagano cercando di incentivare, nel contempo, lo sviluppo economico correlato alla coltivazione e alla trasformazione dell’uva.