“Spegniamo la guerra, accendiamo la pace”, si mobilitano i pacifisti italiani

“Spegniamo la guerra, accendiamo la pace”. E’ questo lo slogan lanciato dalla Rete della Pace, per il 25 gennaio, in occasione della giornata di mobilitazione internazionale per la pace. La rete di associazioni pacifiste ci ricorda che la guerra va ripudiata, come è scritto nell’articolo 11 della nostra Costituzione. Ciò che sta accadendo il Iraq testimonia che il vecchio ordine internazionale è in crisi.

“Il blitz del presidente Trump per uccidere il generale iraniano Soleimani, il vicecapo di una milizia irachena ed altri sei militari iraniani, è un crimine di guerra compiuto in violazione della sovranità dell’Iraq. Insieme alla ritorsione iraniana si è abbattuto anche sui giovani iracheni che da tre mesi lottano contro il sistema settario instaurato dall’occupazione Usa e contro le ingerenze iraniane, in un paese teatro di guerre per procura ed embarghi da decenni”, ha spiegato Rete della Pace.

Le potenze regionali e globali difendono i regimi teocratici o militari irrispettosi dei diritti umani. Preferiscono fare affari con i dittatori che umiliano, torturano e reprimono le popolazioni locali. Succede in Iran, in Siria, in Libia, nello Yemen.

“Non possiamo stare a guardare. Dobbiamo gridare il nostro no alla guerra, alla sua preparazione, a chi la provoca per giustificare la produzione e la vendita di armi. Guerre che, in ogni momento, possono fare da miccia ad un conflitto globale tanto più preoccupante per il potenziale degli armamenti nucleari oggi a disposizione dei potenti del mondo. Le vittime innocenti dell’aereo civile abbattuto “per errore” da un missile, dimostrano una volta di più che la guerra è un flagello per tutti, nessuno può chiamarsi fuori, siamo tutti coinvolti”, ha aggiunto la rete delle associazioni pacifiste.

E’ importante allora sostenere le popolazioni che si ribellano: da Baghdad a Teheran, da Beirut ad Algeri, a Damasco, a Il Cairo, a Gerusalemme, a Gaza.

“L’UE, nata per difendere la pace, deve assumere una forte iniziativa che – con azioni diplomatiche, economiche, commerciali e di sicurezza – miri ad interrompere la spirale di tensione e costruisca una soluzione politica, rispettosa dei diritti dei popoli, dell’insieme dei conflitti in corso in Medio Oriente e avviare una rapida implementazione del Piano Europeo per l’Africa (Africa Plan) accompagnandolo da un patto per una gestione condivisa dei flussi migratori”, si legge nella nota diffusa dalla Rete per la Pace.

Le associazioni chiedono anche al governo di assumersi le proprie responsabilità con gesti concreti, come:

• opporsi alla proposta di impiego della Nato in Iraq e in Medio Oriente;

• negare l’uso delle basi Usa in Italia per interventi in paesi terzi senza mandato ONU;

• bloccare l’acquisto degli F35; • fermare la vendita di armi ai paesi in guerra o che violano i diritti umani come sancito dalla L. 185/90;

• ritirare i nostri soldati dall’Iraq e dall’Afghanistan, richiedendo una missione di peacekeeping a mandato ONU ed inviare corpi civili di pace;

• adoperarsi per la sicurezza del contingente italiano e internazionale in missione UNIFIL in Libano;

• aderire al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari eliminandole dalle basi in Italia;

• sostenere in sede europea la necessità di mantenere vivo l’accordo sul nucleare iraniano implementando da parte italiana ed europea le misure di revoca dell’embargo;

• porre all’interno dell’Unione europea la questione dei rapporti USA-UE nella NATO.