Un viaggio nelle leggende molisane: da Re Bove al Cantone della Fata

Santa Maria della Strada

Fatti realmente accaduti o racconti frutto della fantasia popolare?
Di certo i borghi molisani hanno molto da raccontare, come la leggenda legata al Re Bove di Campobasso, innamorato follemente della sorella, che ottenne dal Papa il permesso di sposarla a patto che riuscisse ad edificare in una notte cento chiese. Il re si rivolse al demonio per l’ aiuto il quale in cambio chiese la sua anima. Ma prima che la centesima opera fosse compiuta, Re Bove provò un profondo pentimento e pregò Dio, il quale lo perdonò, mentre il demonio, irritato per la sconfitta, scagliò un masso contro la chiesa di Santa Maria della Strada, e ne colpì il campanile, il masso si conficcò nel terreno dalla costruzione ed è ancora visibile e chiamato masso del diavolo. Re Bove venne sepolto nell’ultimo edificio costruito, quello di Santa Maria della Strada.
A Castropignano, invece, si narra che volteggi lo spirito di una fata, una ragazza talmente bella da essere soprannominata così e promessa in sposa ad un giovane del posto. All’epoca vigeva l’aberrante legge dello “ius primae noctis“, ovvero il diritto da parte del signore feudale, in questo caso un duca, di poter trascorrere la prima notte di nozze con la futura moglie di un suo servo. Così la giovane donna fu condotta al castello ma pur di sfuggire a questa tremenda legge e sottrarsi al disonore, si diede ad una folle fuga culminata in un lancio disperato nel vuoto, proprio dall’alta roccia vicina al castello, da allora soprannominata Cantone della Fata.
Sono solo alcune delle suggestive storie che la nostra terra può raccontare.