Essere disabili in Molise… che fatica! La storia di Florence

Disabilità e barriere, a Campobasso un bel 2 in pagella

Mi chiamo Florence, sono non vedente dalla nascita, vivo a Campobasso dal 2007, prima abitavo a Termoli. Desidero raccontare una cosa che mi è successa, a dimostrazione del fatto che quì, in Molise, esistono ancora tante barriere architettoniche. Nel week-end dal 19 al 21 giugno ho dovuto recarmi a Roma con il treno. In quanto non vedente, ho bisogno di usufruire dell’assistenza ai disabili in stazione, cioè di essere accompagnata quando c’è un cambio treno, oppure fuori dalla stazione all’arrivo, o anche quando si arriva in stazione per recarsi al treno da prendere. Siccome in questo periodo la linea Campobasso-Roccaravindola è stata interrotta per dei lavori, ci sono i pullman sostitutivi. Di conseguenza non esistono più treni diretti da Campobasso a Roma, ma bisogna cambiare o a Roccaravindola oppure a Venafro. Prenoto l’assistenza per il mio viaggio e…sorpresa… scopro che la stazione di Venafro non è coperta dal servizio di assistenza ai disabili. In un primo momento, panico totale. Sono anni che non mi muovo da sola, quindi non sapevo che pesci prendere. Mi viene in mente l’idea di cercare un’associazione di volontariato a Venafro per poter essere accompagnata dall’autobus al treno per Roma. Ho avuto la fortuna di trovare disponibilità presso l’Associazione Soccorso Onlus che desidero ringraziare pubblicamente, altrimenti mi sarei dovuta rivolgere ad una qualsiasi persona che viaggiava con me. Io trovo che sia scandaloso il fatto che ad un disabile non venga permesso di spostarsi in autonomia, mi era sembrato di essere tornata indietro nel tempo, quando si diceva che gli invalidi dovevano rimanere chiusi in casa a vegetare. Oltre alla mancanza dell’assistenza in quella stazione, un’altra cosa sbagliatissima è il brevissimo lasso di tempo per prendere le coincidenze: ci sono solo 5/10 minuti di tempo, quindi se malauguratamente si perde la coincidenza, bisogna aspettare un paio d’ore, se tutto va bene, per poter prendere un altro treno che ti porti a destinazione. Io dico che almeno per accompagnare i non vedenti ci si potrebbe attrezzare facilmente: è sufficiente essere accompagnati sottobraccio, quindi non ci vogliono chissà quali modifiche alle pratiche, nulla di complicato. Ecco, questa è la mia esperienza e spero che serva a smuovere le acque in questa regione dimenticata“.