Il dialogo, l’arma infallibile per accogliere e integrare. Esercitazioni in corso a Venafro per i ragazzi delle medie

Fondo FAMI in azione nelle scuole. Sharif, giovane gambiano sbarcato in Italia cinque anni fa e seguito dallo sportello di Venafro, ha incontrato i ragazzi del Pilla e ha raccontato di sé, della fuga dall'Africa e di un futuro ora possibile

Incontriamoci. Siamo tutti uguali. Non c’è integrazione senza incontro vero e diretto, senza scambio sincero e senza la giusta empatia determinata dal contatto sincero tra le persone. Lo ricordano i lavori prodotti dai ragazzi della terza media del Pilla di Venafro che hanno accolto e conosciuto in classe un ragazzo gambiano, un giovane migrante che oggi vive in Molise, Sherif. In classe hanno ascoltato la sua storia e posto molte domande. Infine hanno consolidato messaggi e contenuti sulle foglie di un simbolico albero, le cui radici si chiamano dialogo.

E’ l’albero dell’inclusione, dell’incontro pulito, privo di preconcetti ed attento alle necessità delle persone, tutte. Radici sulle quali si fonda il progetto MOVIT del fondo FAMI realizzato ad Isernia da un vasto partenariato, capofila il Comune. L’incontro è stato organizzato da uno dei tre sportelli attivati grazie al progetto, quello di Venafro. Gli altri due sportelli sono ad Isernia e Agnone e vengono gestiti dalla cooperativa NuovAssistenza Onlus.

Sherif Bojangha, 21 anni, arriva dal Gambia e di storie ne ha davvero molte da raccontare. Nonostante la giovane età ha una vita carica di emozioni, spesso forti e a tinte scure, da condividere con chi deve e soprattutto vuole capire. La conoscenza, la possibilità di studiare, di crescere e di conquistare un lavoro con cui sostenersi sono state le molle che lo hanno portato ad intraprendere il viaggio della Speranza verso l’Europa. Aveva solo 16 anni ma già doveva prendere decisioni pesanti: lasciare tutto e rischiare la vita, attraversando il Mediterraneo su uno dei tanti, noti, barconi della speranza. Lo sbarco a Reggio Calabria, poi il centro per minori stranieri non accompagnati (MSNA) in uno dei piccoli e tranquilli paesi del Molise, Scapoli. Il sogno si stava realizzando.

Con il raggiungimento della maggiore età Sherif è passato al SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) di Venafro e oggi vive in modo autonomo in un appartamento: studia all’Istituto alberghiero di Vairano e per mantenersi lavora nei weekend in un ristorante. Non è stato certo con le mani in mano: ha svolto diversi lavori in Italia, dal barista all’operaio edile, senza mai tirarsi indietro davanti all’opportunità.

Opportunità. E’uno dei termini messi in rilievo dai ragazzi durante e dopo l’incontro. Una società civile offre opportunità a tutti. Fornisce gli strumenti per non rimanere indietro e per recuperare. E Sherif ha avuto la sua opportunità, l’ha saputa cogliere e oggi può fare progetti per il suo futuro.

In tutto questo lo sportello FAMI di Venafro è stato molto importante soprattutto per le procedure burocratiche e gli adempimenti di legge, dalla registrazione all’iscrizione al centro per l’impiego alla redazione del suo curriculum con orientamento al lavoro. Perché integrare significa soprattutto indicare strade, fornire strumenti e credere fortemente in un futuro comune.

dentro 1 dentro2