Bollino verde 2019: come mettere in regola la caldaia

bollino caldaia

Con l’arrivo delle basse temperature si cominciano ad accendere gli impianti di riscaldamento in città e in provincia. Dai risultati emersi da uno studio condotto da Mano Mano, un e-commerce di giardinaggio e fai da te, sembrerebbe che, tra i sistemi di riscaldamento più diffusi nel Bel Paese vi sono le caldaie, diffuse prevalentemente al Centro Italia con una percentuale del 50%.

Sebbene in molti optino per l’installazione di una caldaia, in pochi sono realmente coscienti dei controlli obbligatori che vanno effettuati sulle caldaie per garantirne il pieno e corretto funzionamento.

Con questo post vogliamo fare chiarezza circa le verifiche che ogni cittadino deve necessariamente fare eseguire sul proprio impianto di riscaldamento, facendo le dovute distinzioni tra bollino blu e bollino verde.

Bollini caldaie:

Controllare lo stato di salute del proprio impianto di riscaldamento è indispensabile sia sul fronte della sicurezza domestica sia in termini di risparmio sui costi in bolletta. Le verifiche periodiche da effettuare sulle caldaie sono inoltre obbligatorie in termini di legge, pena delle salatissime sanzioni che vanno da un minimo di 500 ad un massimo di 3.000 euro.

Ciò che certifica l’avvenuto controllo da parte di una ditta accreditata è il bollino, la cui validità si basa sulle caratteristiche tecnico/strutturali dell’impianto. Indipendentemente dalla tipologia, ai fini della validità, il bollino deve essere rilasciato da un tecnico abilitato.

Bollino blu e bollino verde: un po’ di chiarezza

Per sapere quale tipologia di bollino richiedere per il proprio impianto di riscaldamento, occorre distinguere il bollino blu dal bollino verde. La distinzione tra i due tipi di bollino si basa su due aspetti: l’ente deputato al controllo e l’ubicazione dell’immobile:

  • Bollino verde: interessa la Provincia di Roma e i comuni del Lazio con meno di 40.000 abitanti
  • Bollino blu: interessa il Comune di Roma

Tutti gli altri comuni con più di 40.000 abitanti devono provvedere al proprio bollino.

Bollino caldaia: perché?

Il fine ultimo delle verifiche connesse al rilascio del bollino è quello di garantire il corretto funzionamento dell’impianto, escludendo qualsiasi eventuale problematica, anomalia o gusto a carico della caldaia. Tra gli altri obiettivi, non meno importanti, ricordiamo il monitoraggio e il contenimento delle emissioni inquinanti, il mantenimento di un alto livello di efficienza energetica, la riduzione della spesa legata al riscaldamento e l’aumento della vita dell’impianto stesso.

Bollino verde Roma: a chi rivolgersi per il rilascio?

Attenzione, i controlli per il rilascio del bollino verde devono essere effettuate da tecnici esperti e certificati, che lavorino presso ditte ubicate sul territorio di appartenenza. Inutile rivolgersi a ditte specializzate allocate in zone distanti dalla propria abitazione. Meglio orientarsi verso i centri specializzati che operano nella provincia di Roma: le ditte operanti sul territorio capitolino garantiscono assistenza periodica anche per aspetti semplici come la compilazione e l’invio della documentazione richiesta alla provincia (si veda l’approfondimento sul bollino verde caldaie a Roma). Cos’è che viene controllato durante il procedimento di verifica dell’impianto?

Controlli caldaia: in cosa consistono

Il controllo che il tecnico effettua sull’impianto di riscaldamento serve principalmente ad analizzare la combustione e il rendimento della caldaia. Attenzione: questa attività non deve sostituirsi a quelle periodiche di manutenzione e controllo della caldaia.

Il controllo non si esaurisce però contestualmente all’ottenimento del bollino da parte del tecnico. Affinché il bollino sia ritenuto valido, il proprietario dell’impianto dovrà produrre e trasmettere via posta, fax, e-mail o PEC una serie di documenti.

Bollino verde Roma: gli adempimenti

Una volta ottenuto il rilascio del bollino, il cittadino deve inviare i seguenti documenti agli Uffici della Provincia di Roma: l’autocertificazione di avvenuto controllo dell’efficienza energetica dell’impianto, il rapporto del tecnico intervenuto per il controllo (RCEE conforme al DPR 74/2013), la ricevuta dell’avvenuto versamento di 9,00 euro alla Provincia di Roma. Quest’ultimo può essere effettuato attraverso un bollettino postale o tramite un bonifico riportante come causale “Bollino Verde”.

Per quanto riguarda le tempistiche di rinnovo, vi sono diversi fattori che contribuiscono a determinare la validità dell’impianto. In via generale, bisogna richiedere il rinnovo del bollino verde nei seguenti casi: contestualmente all’installazione e alla prima accensione della caldaia, ogni due anni per gli impianti installati da oltre 8 anni e caratterizzati da una potenza inferiore a 35 kW, per gli impianti di riscaldamento a combustibili solidi o liquidi e per le caldaie ad acqua calda “a focolare aperto” collocate in ambienti interni. Infine, per le caldaie installate da meno di otto anni e con potenza minore di 35 kW, le tempistiche di rinnovo sono quadrimestrali.

Cosa succede se non si adempie agli oneri burocratici? Se non si trasmette la relativa documentazione all’Ente preposto, si può incorrere in sanzioni anche molto salate. La legge non ammette ignoranza, quindi si consiglia di conoscere i termini di rinnovo e la relativa legislazione del bollino per la caldaia.

Per quanto riguarda la scelta della ditta migliore, è buona norma scegliere a seconda de servizi che il centro specializzato eroga al pubblico, verificando che tra i le marche di caldaie trattate vi sia anche quella del proprio impianto.

Incentivi per la sostituzione della caldaia: l’Ecobonus 2019

Per chi volesse sostituire la propria caldaia con un modello innovativo a condensazione di classe A ricordiamo che, per tutto il 2019, sarà valido l’Ecobonus. Attivo già durante l’anno passato, il bonus caldaie è stato protratto per tutto il 2019 con uno sgravio IRPEF del 65% per l’installazione di valvole termostatiche e cronotermostati di ultima generazione.

Nel caso in cui non si installino le valvole, l’aliquota scende al 50%, mentre non è previsto alcun incentivo per caldaie non a condensazione oppure appartenenti alla classe B o inferiori.