L’anno nuovo come sarà? Bello, brutto o metà e metà?

Se volessimo tirare le somme di questo 2020, diremo con certezza che non è stato un anno felice. La pandemia, inaspettata e disastrosa, ha scosso gli animi di tutti, inutile negarlo. Nonni e genitori che non ci sono più, attività chiuse e città deserte. Insomma non sono stati mesi felici.

Riuscire ad essere forti sembra essere stato il motto del 2020, dove la speranza ha accompagnato tutti fino all’ultimo giorno. Non sappiamo cosa avrà in serbo per noi il 2021; certamente la bella notizia arriva dal fronte della scienza che, finalmente, ha portato a somministrare i primi vaccini, magari è proprio questa la luce in fondo al tunnel che tutti aspettavamo.

Insomma, non vogliamo sbilanciarci e vi auguriamo un felice 2021 con una delle poesie più famose sul nuovo anno dove, come dice Gianni Rodari, ciò che verrà sarà tutto da creare con le nostre forze.

L’anno nuovo

“Indovinami, indovino,

tu che leggi nel destino:

l’anno nuovo come sarà?

Bello, brutto o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni

che avrà di certo quattro stagioni,

dodici mesi, ciascuno al suo posto,

un carnevale e un ferragosto,

e il giorno dopo il lunedì

sarà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo

nel destino dell’anno nuovo:

per il resto anche quest’anno

sarà come gli uomini lo faranno”.