Antonio Corbo. Le opere dell’artista molisano in esposizione all’ex Gil

Eleganza, avanguardia e un arcobaleno di colori sono gli ingredienti di Segni, colori e forme nel nuovo millennio, la nuova mostra in esposizione al Palazzo Gil fino al 26 giugno

Presentata questa mattina all’ex Gil di Campobasso la mostra antologica Segni, colori e forme nel nuovo millennio dell’artista molisano Antonio Corbo, realizzata con il sostegno di Regione Molise – Assessorato Turismo e Cultura, Provincia, Comune di Campobasso, Fondazione Molise Cultura, Banca Popolare della Province Molisane, Gruppo TCN e MOMA Arredi & Co.

Complice il grande successo di pubblico registrato dalla mostra su Giovanni Boldini che, dopo essere stata esposta a Campobasso ha proseguito il suo viaggio verso Parigi, la Fondazione Molise Cultura continua a dare stimolo (e spazio) alle eccellenze del nostro territorio.

Il nostro obiettivo è di fare da mediatori e facilitatori della possibilità che tutto quello che viene accolto nelle nostre sale e che riguarda il nostro territorio, i nostri grandi artisti, possa avere un riverbero fuori dai confini regionali – ha detto Antonella Presutti, presidente della Fondazione Molise Cultura. Ogni mostra rappresenta un impegno a costruire dei ponti rispetto ad altri contesti oltre che essere un investimento di tipo emotivo.

La mostra intende ricostruire lo sviluppo artistico degli ultimi venti anni di attività del Maestro attraverso cinque filoni: estetica paradisiaca, primordialità, teorie del cosmo, sublime e introspezione.

Segni, colori e forme nel nuovo millennio è un titolo abbastanza evocativo. Ci riporta infatti al percorso creativo di Antonio Corbo in cui le forme hanno un forte significato, i colori sono particolarmente evidenti, e il segno è il tratto distintivo dello stile dell’artista, ha sottolineato la curatrice Silvia Valente. Dopo otto anni dall’ultima antologica era importante tornare, ma con un nuovo racconto. Gli ultimi venti anni di lavoro sono stati forse i più significativi dal punto di vista della condivisione del pubblico perché Antonio Corbo è stato in ogni angolo di mondo. Dalla Biennale di Venezia a New York, dall’Expo di Dubai alla Triennale di Roma solo per citarne alcuni. Questa mostra non è nata con lo scopo di fare un’autocelebrazione dell’artista ma per invitare gli altri a capire come un artista riesce ad essere così apprezzato a chilometri di distanza e in contesti completamente diversi.

Nei suoi quadri è particolarmente evidente un tratto espressionistico. A cosa si ispira per realizzarli?

Tendo ad ascoltare molto la mia interiorità. Non sento il bisogno assoluto di dipingere, è un atto spontaneo che nasce quando sento la necessità di esprimere quello che passa attraverso il mio animo. Amo dare i titoli ai miei quadri perché sento il bisogno di dare un input al mio pubblico. E nel momento in cui nasce un confronto scopro che alcuni visitatori hanno notato cose che io stesso non ero riuscito a vedere.

A livello personale e professionale, che significato ha per lei esporre a Campobasso dopo averlo fatto in tutto il mondo?

A Campobasso ci sono nato e cresciuto, ci ho studiato e lavorato. I miei impegni mi hanno poi portato altrove ma la mia famiglia, la mia città, la mia casa non l’ho mai abbandonata. È altrettanto importante allargare i propri orizzonti e conservare con cura le proprie radici.

Segni, colori e forme nel nuovo millennio sarà visitabile dal 1 maggio al 26 giugno, dal martedì alla domenica, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00. Per info e prevendite: www.fondazionecultura.euhttps://www.liveticket.it/fondazionemolisecultura.