Ieri ho visto un tutorial sui vincisgrassi… I vinci chè?! I vincisgrassi, non li conoscete? Neanche io li conoscevo e ora che li ho inseriti nel mio database del gusto li devo assolutamente assaggiare, e al più presto.
Ma che cosa sono? Innanzitutto identifichiamo la zona di appartenenza: se parliamo di vincisgrassi siamo nelle Marche e per la precisione nella provincia di Macerata. E’ un piatto tipico composto da strati di sfoglia all’uovo intercalati da ragù rosso a base di rigaglie di pollo e papera, con parmigiano e besciamella. Una specie di lasagna a sfoglia sottile, un timballo abbastanza compatto e carico di gusto. Inoltre nell’impasto delle lasagne possono entrare anche Marsala o vino cotto.
Le regaglie (o rigaglie) sono le interiora (spesso i fegatini) e sono parti spesso controverse nei gusti, ma da sempre considerate pregiate a tavola, tant’è che la parola stessa significa bocconi del re.
Le origini di questo piatto risalgono, secondo quanto raccolto dagli studi di storia della cucina, alla fine del Settecento, quando lo chef Antonio Nebbia in un suo scritto riportò la ricetta del Princisgrass, ossia grasso dei principi. Pare che la versione originale sia in bianco e che col tempo abbia preso un colore “rosso sugo” per via delle materie prime più reperibili dalle massaie di un tempo, pomodori in primis. E pare che anche il nome abbia subito una lieve metamorfosi.
Insomma i vincisgrassi sono le lasagne marchigiane: sette strati (pare sia questo il numero doc) di pasta tirata a mano, conditi con besciamella e ragù d’antica fattura. Sebbene i territori d’origine siano tra Ancona e Macerata, oggi i vincisgrassi sono uno dei cavalli di battaglia della promozione territoriale marchigiana, sempre più richiesti ed apprezzati tra i turisti.