Integrarsi significa ricominciare ogni giorno, ma piano piano ce la farò…

Ero iscritta a Biologia, ho dovuto riprendere i libri delle medie e ricominciare daccapo. Una ragazza bengalese di 22 anni racconta la sua esperienza dall'arrivo in Molise.

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Ho 22 anni, sono del Bangladesh, ho due genitori splendidi e una sorella alla quale voglio molto bene e lei ne vuole a me. Ho avuto un’infanzia e un’adolescenza felici perché nella mia città si viveva molto bene, al contrario di altre zone del paese.

Dopo le scuole superiori mi sono iscritta a Biologia, ma ho interrotto gli studi perché nel maggio 2018 mi sono trasferita in Italia per poter raggiungere mio marito che vive qui da qualche anno. Venire in Italia è stato abbastanza doloroso perché da un lato c’era il desiderio ricongiungermi, dall’altro mi piaceva vivere nel mio paese, con la vicinanza della mia famiglia sempre pronta a motivarmi e a supportarmi. Ciò che mi manca è proprio questo: avere gli affetti accanto.

Dovevo prendere una decisione, seppur difficile, e ho scelto di venire in Italia. I primi giorni sono stati molto pesanti perché non capivo l’italiano, è stato l’ostacolo più grande. Con l’aiuto di mio marito ho cercato di studiare molto, soprattutto per imparare le basi per condurre una conversazione elementare. In Estate già mi sentivo meglio, man mano cercavo di integrarmi e mi sentivo integrata, questo grazie anche agli abitanti del paese nel quale vivo, un comune poco distante dalla città.

Ho studiato tanto e ho preso la licenza media, eh già, la licenza media. Non perché io mi diverta a frequentare due volte lo stesso percorso, ma perché in Italia non mi è stato riconosciuto il percorso di studi bengalese. Quindi io per lo Stato Italiano non sono nemmeno diplomata. Automaticamente non posso nemmeno proseguire l’università e la cosa mi dispiace tantissimo. È molto faticoso e frustrante tornare sui libri e rimettersi a studiare per il diploma liceale. Magari un giorno cambierò idea e tornerò sui libri.

Ad agosto ho pensato di fare la domanda per il Servizio Civile Universale perché mi hanno parlato di questo percorso come una bella esperienza: dopo il colloquio sono stata presa. Da ottobre a dicembre ho lavorato anche come segretaria a Campobasso e mi è servito molto soprattutto per imparare la lingua italiana, infatti i miei colleghi si sono mostrati sempre disponibili nell’aiutarmi in qualsiasi cosa. Il 15 gennaio ho iniziato il Servizio Civile: nelle prime settimane mi sono sentita spaesata, poi le prime amicizie, i racconti reciproci ed ecco i primi legami. Il mio progetto si chiama Mondi Connessi e ha l’obiettivo di supportare l’integrazione e l’inclusione offrendo servizi ai beneficiari dei progetti SPRAR Karibu e Integramondo. Mondi Connessi nasce con lo scopo di rendere le risorse locali, sia sociali che economiche, facilmente fruibili per le popolazioni migranti presenti sul territorio dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso.

Continuo fiduciosa questo percorso lasciandomi alle spalle, per quanto possa, paure e pensieri meno belli; spero che questa esperienza diventi sempre più bella e fruttuosa e che mi aiuti ad integrarmi anche nell’ambiente lavorativo.