Il Reddito di Inclusione, tecnicamente ReI, diventa misura universale. Eliminati i requisiti familiari (presenza di un minorenne; presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore o un suo tutore; presenza di una donna in stato di gravidanza accertata; presenza di una persona di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione), da domani, 1° giugno, tutti possono fare domanda presso gli Uffici di Cittadinanza Sociale dei Comuni dell’Ambito.
Il ReI è la misura che va a sostituire il SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) e l’ASDI (Assegno di disoccupazione). Si tratta, quindi, di uno strumento unico di contrasto alla povertà destinato alle famiglie più bisognose. Il Rei prevede un beneficio economico, erogato mensilmente tramite la Carta Rei (una carta di pagamento elettronica) in più anche un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa gestito dai servizi sociali del Comune. L’assegno mensile che viene erogato per 18 mesi, con la possibilità di rinnovo, prevede un importo variabile, a seconda del nucleo familiare, da 187,50 euro mensili fino a 539,82. Il Progetto viene predisposto dai servizi sociali del Comune, che operano in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole, nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli enti no profit.
I beneficiari del Rei sono i nuclei familiari, che hanno determinati requisiti di residenza, familiari, economici. Per quanto riguarda i requisiti economici, hanno accesso le famiglie con: valore ISEE in corso di validità non superiore a 6.000 euro, indicatore ISRE ai fini ReI non superiore a 3.000 euro, patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro, e un patrimonio mobiliare non superiore a 10.000 euro (la soglia si riduce a 6.000 euro per i nuclei familiari composti da una sola persona, e 8.000 euro per i nuclei composti da due persone).
I requisiti di residenza e soggiorno sono: il richiedente deve essere congiuntamente cittadino dell’Unione o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo; residente in Italia, in via continuativa, da almeno due anni al momento della presentazione della domanda.