10 SETTEMBRE 1943: ISERNIA SOTTO LE BOMBE

10 SETTEMBRE 1943: ISERNIA SOTTO LE BOMBE

Siamo arrivati al settantaduesimo anniversario di quel drammatico e tragico 10 settembre 1943. Era una mattina piena di speranza ad Isernia e l’armistizio, proclamato l’8 settembre, faceva immaginare che la guerra fosse finalmente finita. Il peggio, tuttavia, doveva ancora arrivare e l’inerme popolazione fu travolta, verso le 10 e 30, da un uragano di bombe sganciate dagli aerei alleati. Fu il primo e più terribile bombardamento, non l’unico: gli Alleati colpirono la città anche nei giorni successivi e poi ad inizio ottobre.
Il bilancio fu drammatico sia per i danni materiali, fu distrutto gran parte del centro abitato, sia per le vite umane: 489 deceduti ufficialmente secondo l’Archivio di Stato, molti di più stando ad altre fonti, secondo alcuni addirittura 4mila. Isernia, il 10 settembre 1943, fu la prima città molisana ad essere bombardata strategicamente ed è per questo che al suo Comune è stata assegnata la Medaglia d’oro al valor civile. Il bombardamento strategico così come quello tattico, in tutta Italia e anche in Molise, spesso venivano effettuati in modo scriteriato dagli anglo-americani e a farne le spese erano, soprattutto, la popolazione civile e il patrimonio storico-artistico delle città coinvolte. Il caso dell’Abbazia benedettina rasa al suolo durante il bombardamento di Montecassino, perché si pensava erroneamente che ospitasse soldati tedeschi, è quello più noto. Il movente del terribile sacrificio di Isernia, dove evidentemente non c’erano postazioni naziste, ancora oggi è poco chiaro. Probabilmente, secondo le informazioni alleate, Isernia doveva essere attraversata da una delle linee tedesche ritardatrici alla Linea Gustav. La città, in effetti, era logisticamente di snodo e uno dei principali obiettivi del bombardamento del 10 settembre si pensa fosse il viadotto Cardarelli, importante collegamento tra l’asse tirrenico e quello adriatico. La cosa che rende tutto più beffardo è che il viadotto risulta una delle strutture a non aver subito danno alcuno dal bombardamento che è stato, invece, solo portatore di morte e terrore.