Sommacampagna (Verona) celebra le lavoratrici molisane del Pollo Arena

pollo arena bojano

La grande avventura del pollo più noto d’Italia nel secolo scorso è nata a Sommacampagna, cittadina all’estremo nord della campagna veronese verso il lago di Garda. Lui, il Pollo Arena, all’inizio degli anni ’60 diventa la svolta per il futuro di tanta gente. Tra operai, impiegati, dirigenti e lavoratori dell’indotto erano circa 2500 i dipendenti cui giungeva regolarmente l’attesa busta paga. Lavoratori che erano arrivati da ogni dove per costruirsi un futuro, un futuro che arrivò ricco di soddisfazioni e di benessere.

Tra le tante persone che a Sommacampagna trovarono occupazione c’erano anche dei Molisani, anzi delle Molisane. Delle giovani donne lavoratrici pronte a crescere professionalmente. In un articolo comparso all’inizio di quest’anno su L’Arena, quotidiano del veronese, le loro storie, i loro emozionanti ricordi, raccolti in occasione di un raduno di ex dipendenti.

“Venerdì 13 febbraio 1970 un pullman, posteggiato davanti al municipio con cinquanta donne a bordo – scrive Lorenzo Quaini nel suo articolo Volute da Pollo Arena mezzo secolo fa Storia delle ragazze giunte dal Molise – lascia di buon mattino Bojano, nel Molise, con meta Sommacampagna per un corso di qualificazione alla neo nata Agripol-Sipa Pollo Arena. L’interessamento era stato del sindaco Gino Di Biase. Le donne sono quasi tutte minorenni (la maggiore età si raggiungeva allora a 21 anni), eccetto la capogruppo e unica sposata, la quarantacinquenne Amelia Iamurri in Principe”.

Un contingente di donne formate in vista dell’insediamento della stessa azienda nel Molise centrale, nei pressi di Bojano (CB), dove entrò in funzione nel ’76, per chiudere come si sa alcuni anni fa dopo una lunga agonia. Erano andate nel Nord per continuare poi a lavorare a casa loro, in Molise. Ma per alcune di queste ragazze i programmi cambiarono: Sommacampagna diventò sede del proprio lavoro ma anche paese di residenza, perché lì trovarono l’amore e misero su famiglia.

Tra queste ex ragazze c’erano Angela Rigo, che non c’è più, Giusi Evangelista e Benedetta Amatuzio, che ricordano e raccontano quei tempi a se stesse e a tutti noi. Nel racconto di queste due signore leggiamo oggi tutti i valori di una società che grazie all’onesto lavoro e alla fatica quotidiana aveva rivoluzionato le proprie sorti. Scopriamo, anzi confermiamo, quanto le donne molisane non si siano mai tirate indietro davanti a proposte di lavoro che in genere riguardavano solo il sesso maschile. Sono molte infatti le testimonianze scritte e raccontate circa la presenza attiva del mondo femminile nel panorama produttivo molisano, legato non certo all’industria ma moltissimo all’artigianato.

Così queste donne erano partite per il Veneto, per imparare e per porre le basi di uno sperato benessere per le loro famiglie d’origine e per quelle che avrebbero creato. Inatteso e dirompente, poi, il benessere è arrivato, soprattutto per quelle che sono rimaste al Nord. Una crescita economica durata a lungo, fatta di tanto lavoro, di ottimismo e di certezze. Ma quelli erano altri tempi.