Recuperiamo gli alberi di Natale: idee e consigli per gli amici verdi

Dopo pranzi, cene e tombolate in compagnia le festività natalizie sono quasi agli sgoccioli, e molti di voi vorrebbero recuperare l’albero di Natale. Vi offriamo alcuni consigli per conservare a lungo il vostro abete vero:

  • Collocate l’albero per un periodo limitato sul balcone o in un contenitore. Gli abeti possono essere piantati in giardino. Tuttavia è utile ricordare  che è un albero maestoso: può raggiungere un’altezza media di 30 metri. Alcuni esemplari possono superare anche i 50 metri. Il tronco può variare da 0,5 a 4 metri nelle piante adulte.
  • Se non ci sono le condizioni per piantumare l’albero in giardino, allora potete consegnarlo  ai centri di raccolta indicati dai vivaisti o dai Comuni.
  • È opportuno acquistare gli abeti in vivai autorizzati, in questo modo riceverete il tagliando che indica il luogo di origine e la specie di appartenenza. Anche se in Italia non mancano le zone in cui si coltivano abeti, sono molti quelli che vengono importati dal Nord e dall’Europa dell’Est. Conoscere la specie della pianta e della sua provenienza è fondamentale per l’attività di rimboschimento, perché si possono evitare inquinamenti genetici sulle specie autoctone da parte di esemplari allogeni.  Inoltre, sia l’abete rosso che l’abete bianco si adattano abbastanza bene alle condizioni pedoclimatiche di molte aree appenniniche collinari e montane, come ad esempio in Toscana, a Casentino (AR), che in Italia è ancora oggi la zona a maggiore densità di coltivazione dell’albero di Natale. Quando la coltivazione di questi abeti scende al di sotto della quota ritenuta limite, interessando appezzamenti posti a 350-400 metri sul livello del mare, le piante possono riscontrare sofferenze dovute a maggior siccità atmosferica e a gelate tardive alle quali l’abete rosso, e ancora di più l’abete bianco, sono molto sensibili.
  • Se avete deciso di tenerlo in casa per un periodo limitato, e non volete ritrovarvi con un albero morto, allora dovrete sistemarlo in un luogo luminoso, lontano da fonti di calore e dalle correnti d’aria. Cercate di prestare una particolare attenzione alle radici, annaffiandole regolarmente ogni tre o quattro giorni. Per evitare che l’umidità della terra non evapori, pacciamate con foglie e paglia il vaso.
  • Scegliete lampade a Led per le decorazioni, e attenti a non spruzzate spray ornamentali. In ogni caso, non lasciate l’albero in casa per più di 12 giorni, perché potreste anticipare la ripresa vegetativa nel periodo invernale, che dovrebbe essere, invece, il periodo di riposo della pianta. E l’albero non avrebbe più la possibilità di adattarsi alle temperature esterne.
  • Bisogna ricorrere alla raccolta differenziata quando non c’è più la possibilità di tenere in vita l’albero.

Gli alberi veri inquinano meno di quelli in Pvc.

Un albero artificiale di circa 1,90 metri ha un’impronta di carbonio equivalente a circa 40 chili di emissioni di gas serra, che è più di 10 volte quello di un albero vero utilizzato dopo le feste come pellet per combustibile. Se viene riciclato o coltivato in un vaso o in giardino, può avere emissioni trascurabili o addirittura negative. Gli abeti richiedono sempre molta cura e attenzione. Ricorderete la storia del povero Spelacchio, l’albero di Natale scelto nel 2017 dal Comune di Roma, famoso per essere poco rigoglioso,  che è stato tagliato in tronchi, trasformato in assi e in pannelli, e ora rivive in una casetta per le mamme che allattano. Per promuovere la condivisione e il riciclo, inoltre, si possono adottare soluzioni alternative, come è avvenuto nella piccola città di Hasselt, nel 2012, dove è stato realizzato l’Albero del Gusto, con 5.000 pezzi di ceramica donati dalle famiglie locali.