Interno Sud, le periferie come risorsa. La pubblicazione di Legacoopsociali che punta ad un cambio di rotta

Le cooperative possono combattere la povertà e il divario sociale, ma occorre coprogettazione con le pubbliche amministrazioni

Si intitola “Interno Sud” ed è una pubblicazione on line dedicata al Mezzogiorno e alle Aree Interne. Presentato questa mattina dall’area informazione di Legacoopsociali il primo numero del 2022 del magazine nelpaese.it, con l’attivazione del gruppo nazionale di lavoro SAISud Aree Interne. Negli autorevoli interventi l’accento è andato sulla necessaria interdipendenza delle aree interne che devono parlarsi e mirare a progetti concreti di alto valore qualitativo, sostenibile e inclusivo. Occorre superare il concetto di concorrenza con quello di sussidiarietà e viaggiare verso un nuovo rapporto tra pubblico e privato fondato su collaborazione e coprogettazione in base ai bisogni complessi che il territorio esprime.

I dati Svimez dicono che la povertà nel Sud Italia è in aumento con problemi annessi quali invecchiamento della popolazione e spopolamento di portata notevole. Welfare Italia dice che nel 2021 le regioni del mezzogiorno d’Italia compongono l’ultima parte della graduatoria: un problema di risorse, ma soprattutto di spesa, con particolare riferimento alle pubbliche amministrazioni.

Dobbiamo aggredire il modo con cui per tanto tempo abbiamo gestito i rapporti tra pubblico e privato cooperativo – ha detto Andrea Pianu, coordinatore Legacoop SocialiE instaurare il concetto di collaborazione rispetto ai bisogni. Dobbiamo quindi sollecitare l’attivazione dei tavoli di coprogettazione, per operare in trasparenza contro ogni azione deviante e studiare metodi e strumenti per superare le legittime diffidenze dell’utenza nate in seguito alle gestioni passate del rapporto col pubblico. Le decisioni non devono calare dall’alto, ma vanno studiate in base ai bisogni complessi che emergono dal territorio, cercando innovazione ed equità. Per essere attrattivi dobbiamo essere capaci di costruire coerenza interna ed esterna: questo potrà essere la via d’uscita per un operato trasparente e produttivo.

Al centro degli interventi la forte disuguaglianza tra città e periferie che la pandemia ha accentuato in maniera preoccupante. Un quadro in cui la cooperativa può avere un ruolo determinante solo se torna ad avere un ruolo politico, se torna a fare le scelte. Così Andrea Morniroli coordinatore del forum Disuguaglianze e Diversità, che ha auspicato forti politiche di welfare in questa direzione.

Le megalopoli, già presenti in tante parti del mondo, sono un esempio di come il dualismo città-campagna sta segnando il passo. Le cooperative di comunità si stanno rivelando una risposta seria e concreta. Solo valorizzando le zone periferiche e non mettendole in contrapposizione ai grandi centri abitati si possono combattere spopolamento e povertà.