Le alghe sono organismi che vivono nell’acqua e si manifestano con depositi di colore scuro, macchie verdi, blu, nere o rosse. Nella piscina, le alghe si possono trovare sulle pareti, sul fondale, negli angoli, negli accessori come le scalette e nelle fighe. Le alghe sono formate da clorofilla, una sostanza colorante che, attraverso la fotosintesi, trasforma le sostanze inorganiche in organiche. Le alghe si riproducono rapidamente e necessitano di tanta luce e di acqua.
Le piscine con acqua verde rappresentano il classico caso di quando non si ricorre al giusto trattamento chimico per combattere le alghe, che indisturbate procedono alla loro proliferazione colorando l’acqua della piscina.
Come si formano le alghe?
Contribuiscono alla formazione delle alghe:
- i bagnanti attraverso l’uso di costumi e creme solari;
- la polvere e/o il polline presenti nell’aria;
- gli agenti atmosferici quali vento e precipitazioni.
Detto questo, viene da sé che le piscine più soggette alla formazione delle alghe siano quelle esterne, specialmente se scoperte.
Le alghe in piscina sono pericolose per i bagnanti?
Le alghe alimentano i batteri, i funghi e innalzano il livello di inquinamento – organico – dell’acqua, rendendo fondo e pareti scivolosi. Questo problema, oltre che estetico, riguarda anche la salute dei bagnanti, rendendo necessario un tempestivo intervento di rimozione delle alghe.
Prevenire la formazione delle alghe in piscina è sicuramente meglio di eliminarle. Per prevenirne la comparsa basta effettuare una corretta manutenzione della piscina, con accorgimenti sia in chiusura sia in apertura della vasca.
Si comincia con la pulizia della superficie mediante l’uso di retini, spazzole e robot pulitori o aspiratori manuali, per poi passare al trattamento dell’acqua con appositi prodotti chimici, al quale segue la misurazione frequente dei livelli di cloro e pH. Bisogna inoltre utilizzare gli antialghe, ossia dei prodotti antialghe per piscine che aiutano a prevenirne la formazione.
Quali sono i segnali che ci fanno capire se una piscina è più o meno soggetta alla formazione di alghe?
Il primo fattore da considerare è l’ambiente circostante la piscina, che potrebbe ospitare varietà di piante e di alberi che, toccando i bordi della vasca, potrebbero nutrire le alghe. Lo stesso discorso vale per i pollini e le polveri veicolate dal vento. Un altro fattore che concorre alla formazione delle alghe in piscina è la presenza di un prato: quando lo si taglia, oppure quando c’è un forte vento, le sostanze organiche finiscono nell’acqua e nutrono le alghe.
Anche il maltempo favorisce la proliferazione delle alghe, poiché un acquazzone trasporta grandi quantità di polveri nella piscina, specialmente se questa non è coperta. Al termine del maltempo, occorre ripristinare i livelli di cloro e pH con l’ausilio di prodotti chimici, per evitare che, tramite la fotosintesi, le polveri si trasformino in nutrimento per le alghe.
Il secondo fattore riguarda l’impianto di filtrazione, che deve funzionare sempre in modo ottimale per assicurare la salubrità dell’acqua, filtrando sostanze organiche e inorganiche allo scopo di impedire la formazione di alghe. Ma le stesse alghe potrebbero compromettere il funzionamento dell’impianto filtrante, rendendo necessario il ricorso a un prodotto alghicida, che si può inserire nello skimmer affinché passi per l’impianto di filtrazione.
Bisogna prestare attenzione ad alcuni punti delicati della piscina in cui l’acqua può ristagnare se il ricircolo non avviene in modo adeguato. In quelle zone possono proliferare le alghe, soprattutto se l’orientamento delle bocchette è progettato per immettere l’acqua nella piscina.
Infine, specialmente in zone caratterizzate da acque dure, bisogna stare attenti al calcare che si deposita dove l’acqua tende a ristagnare. Il calcare nutre le alghe, è difficile da vedere e causa la diminuzione della velocità di filtrazione dell’acqua rendendola stagnante.
In caso di acqua particolarmente dura conviene agire nel seguente modo:
- effettuare un trattamento anticalcare al momento della messa in funzione o del ripristino dell’operatività dell’impianto;
- effettuare un secondo trattamento a metà stagione;
- effettuare un ultimo trattamento anticalcare prima della chiusura invernale della piscina.