Era nato a Sepino, vicino Campobasso, Vincenzo Tiberio, il medico che fu protagonista della vera rivoluzione per la medicina mondiale, l’invenzione della penicillina. La scoperta è stata da sempre attribuita ad Alexander Fleming, il medico inglese che, come abbiamo tutti studiato sui libri di scuola, nel 1929 scoprì casualmente il potere battericida del fungo Penicillium.
E invece – ricorda un articolo pubblicato oggi su La Stampa – “Fuori da ogni dubbio la scoperta degli antibiotici spetta a un molisano, medico militare nella Regia Marina: il maggiore medico Vincenzo Tiberio, che 35 anni prima di Fleming aveva già acutamente osservato il potere antibiotico delle muffe, l’aveva studiato e sperimentato pubblicando i risultati su un’importante rivista scientifica”
Ma non fu né valorizzato né messo in condizione di proseguire e allora lasciò l’Università per la carriera militare. Un altro genio italiano (non è la prima volta che accede) passato in sordina. Che nessuno conosce, se non coloro che a Campobasso si sono chiesti il perché di alcune intestazioni topografiche in città. Un medico del quale La Stampa racconta vita, storia e soprattutto miracoli, perché la penicillina ha davvero cambiato le sorti dell’uomo. Ma già all’epoca i maggiori cervelli li facevamo scappare lontano…